Riparazione antieconomica: di cosa si tratta?
Una riparazione antieconomica (o danno antieconomico) si verifica quando i costi per riparare il danno subito superano il valore di mercato del veicolo al momento del sinistro.
Riparazione antieconomica
Il risarcimento per equivalente
Il risarcimento del danno non può essere superiore al valore economico dello stesso al momento dell’incidente.
In questi casi, quindi, viene riconosciuto un “risarcimento per equivalente” e cioè corrispondente al valore di mercato (ante-sinistro) del bene danneggiato
Con il fine di evitare un ingiustificato “arricchimento” per il proprietario, il valore di mercato viene calcolato sulla base di banche dati specialistiche (la più utilizzata è Eurotax).
Riparazione antieconomica
La prassi delle compagnie assicurative
Se si intende comunque riparare il proprio veicolo, la differenza tra il costo dell’intervento ed il valore commerciale del mezzo è a carico del proprietario.
Nella realtà, è prassi consolidata di molte compagnie assicuratrici quella, in caso di riparazione, di riconoscere al proprio Cliente un valore superiore a quello commerciale, anche superiore al 50%.
La prassi è basata sulla considerazione dei costi accessori che dovrebbero risarcire, oltre a quello del veicolo, in caso di demolizione:
- Spesa di demolizione del relitto;
- Spesa di immatricolazione del nuovo veicolo o del passaggio di proprietà in caso di acquisto di un usato;
- Eventuali spese per il noleggio di una vettura sostitutiva e fermo tecnico (se dovute);
- Spese per il soccorso, il traino, il recupero e la custodia del mezzo incidentato;
- Spese di bollo e assicurazione non goduti.
Riparazione antieconomica
Un’attenta valutazione è la scelta più conveniente
In presenza di una riparazione antieconomica è bene fare un’attenta valutazione circa il destino del proprio veicolo.
Potrebbe rivelarsi valido, in alcuni casi, effettuare una riparazione “in economia” con ricambi di produttori alternativi alla casa madre o ricondizionati.
È così possibile ridurre i costi dell’intervento per rientrare nei parametri del risarcimento per equivalente proposti dalla compagnia di assicurazione.
Sempre che ciò non comprometta le condizioni di sicurezza del veicolo e che vengano rispettati i requisiti di “riparazione in conformità” previsti dal costruttore.
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